L’ultimo esempio ce lo fornisce la nuova Toyota Prius Plug-in, la cui peculiarità consiste nella possibilità di ricaricare le batterie tramite una presa di 220 volt. Ciò significa che la Prius consente di percorrere circa 20 chilometri in solo elettrico ( a patto di non superare i 100 km/h) con emissioni ridotte di CO2 fino a 60 g/km. Prius Plug-in è un’ibrida, funziona cioè come una vettura elettrica su distanze ridotte e come normale veicolo ibrido sulle percorrenze più lunghe. Vediamo le dimensioni. Questa Toyota è lunga 4, 460 metri, è larga 1,745 metri e utilizza di base lo stesso propulsore 1.8 a benzina della attuale abbinato al motore elettrico. La ricarica della batteria – agli ioni di litio – è di circa 100 minuti e si ricarica dalle apposite colonnine o anche dalla presa di casa in un’ora e mezza.
Toyota, la prima casa automobilistica a fornire le auto ibride
Toyota è stata la prima casa automobilistica a credere e a puntare sulle ibride, tant’è che entro il 2020 prevede di far corrispondere a ogni modello tradizionale la sua variante ibrida. Nei giorni scorsi la Toyota ha inaugurato a Strasburgo, in Francia, un programma di sperimentazione in collaborazione con Edf, l’azienda elettrica francese, mettendo in leasing cento Prius Plug-in ad alcune aziende locali.
La potenza del motore della Prius è di 1800 in combinazione con l’elettrico di 136 cavalli e una velocità di punta di 180 km/h. Il consumo combinato del motore a benzina e di quello elettrico è di 2,6 litri per 100 km, pari a 38,5 km/l con emissioni di 59 grammi di CO2 per chilometro. Il suo arrivo sul mercato è previsto per la fine del 2011, inizio del 2012 con un prezzo leggermente superiore alla Prius standard. Ideale per i percorsi urbani, Prius Plug-in torna un’ibrida convenzionale a benzina una volta terminata la ricarica ed elimina definitivamente il timore di rimanere fermi per strada.
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