Per guidare i motocicli è necessario essere in possesso della patente di tipo A. I requisiti psicofisici per ottenerla sono i medesimi della patente auto ovvero la vista, il buon udito e l’assenza di protesi che possano impedire la guida. Esistono tre tipi diversi di patente A. La prima è la patente A1 che si può conseguire a partire dal sedicesimo anno di età. La patente A1 consente di guidare i motocicli leggeri che sono: motocicli di cilindrata fino a 125 cc, macchine agricole che non superino la velocità di 40 km/h e tricicli e quadricicli a motore con cilindrata oltre i 50 cc. E velocità non superiore ai 45 km/h. La patente A2 serve per guidare motocicli dalla potenza limitata ( fino a 25 kw di potenza). La A2 è la così detta “A con i limiti”, può essere conseguita dai 18 anni in su e permette di guidare: motocicli di cilindrata fino a 25 kw di potenza, macchine agricole con velocità massima di 40 km/h e tricicli e quadricicli a motore con cilindrata oltre i 50 cc e velocità oltre i 45 km/h.
Il passaggio dalla patente A1 alla A2 non è automatico: occorre sostenere un ulteriore esame pratico di guida su di un veicolo adeguato. L’esame di teoria può, però, essere tenuto valido come per quanto accade con il passaggio alla patente B. La patente A3 è quella senza limiti e permette di guidare da subito tutti i tipi di motocicli. Si può ottenere dai 21 anni in su e con la A3 è possibile pilotare qualsiasi motociclo, macchine agricole con velocità massima di 40 km/h e tricicli e quadricicli a motore leggeri. L’esame pratico si effettua su di una moto di elevata potenza. Se si possiede già la patente A2, passati due anni si accede in automatico alla A3 senza limiti.
L’esame orale prevede una prova pratica su di una moto di cilindrata corrispondente al livello ( A1, A2 o A3) e un esame scritto da sostenere al computer identico, in sostanza, a quello della patente B.
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